China bitcoin guerra commerciale

Nel mirino potrebbe esserci soprattutto Tether, la maggiore stablecoin per capitalizzazione 62 miliardi di dollar i. Sono infatti in fase avanzata i test per il rilascio del digital china bitcoin guerra commerciale, la versione digitale della valuta locale. Lo yuan digitale comunque sarebbe ben diverso dalle classiche criptovalute.

Non solo riproduce fedelmente il valore dello yuan, di cui è di fatto una versione alternativa e complementare, ma è per sua natura totalmente centralizzato. A controllarlo, proprio la Pboc, la stessa che ha dichiarato guerra a bitcoin. Non è un caso che adesso, dopo aver chiuso le attività crypto e messo al bando le mining farm, le attenzioni delle autorità cinesi si stiano spostando verso le stablecoin.

Insomma, ci sono tutte le premesse affinché il controllo della Cina sulle attività crypto diventi ancora più stringente. La reazione del mercato Proprio come lo scorso 19 maggioquando dalla Cina, fu annunciato un nuovo ban verso i provider di servizi di criptovalute, anche la notizia di oggi scuote il mercato.
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Tether chiaramente resta saldamente ancorata al valore di un dollaro, con minime e fisiologiche oscillazioni di 1 centesimo.
Insomma, la Cina, forte del suo peso economico e sociale, è riuscita ancora una volta a direzionare il mercato crypto.